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mercoledì 14 maggio 2008

Occhichiusi

"Si avvicina Natale. Si respira pioggia mista a nevischio, si mescolano fiocchi rossi e ricordi e polenta con il cucchiaio di legno. Si impacchettano illusioni e buoni propositi, si appoggia sotto l'albero la speranza per l'anno nuovo. Si abbraccia un senso di sorpresa, si spendono le ferie. Gli occhi grandi dei bambini inseguono le luci. I colori e la musica incessante ti fanno quasi inciampare, come il signore vestito di rosso che urtandoti biascica uno 'scusi'. Mi perdo in telefonate di amici lontani e pacchi da spedire. La memoria non trova posto per stare sola, e viene via dalle piazze e dai vicoli un po' seccata. La macchina fotografica cerca di sostituire immagini in bianco e nero al rumore. Di notte mi affaccio alla finestra per cercare la cometa, e accarezzo sassi consumati dal mare, che mi dicono di aver visto infiniti natali. Intingo la punta dell'indice nello zucchero e penso al Polo Nord. O forse era al sud, o al caldo, era un omino di neve che rotolando era diventato una valanga e mi aveva portato con sè. Mi scuoto di dosso una polvere di stelle che forse era sabbia, e mi siedo sul tappeto. Ad aspettare, ancora una volta. Che arrivi Natale."

Occhichiusi

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