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giovedì 29 maggio 2008

LA DANZA LIQUIDA DEI COLORI

NADIA SPONZILLI
LA DANZA LIQUIDA DEI COLORI

L’acqua è principio di vita, cuore liquido, è essenza creatrice di alchimie spirituali e biologiche, è spazio dilatabile, illimitato e impalpabile, dove tutto si trasforma e tutto permane. E quando l’acqua si sposa con la luce e i colori, nasce un tripudio di sortilegi magmatici e magnifici, che vibrano e sussultano, generando compenetrazioni e contaminazioni stupefacenti e splendenti.

Nadia Sponzilli, con i suoi acquarelli, ci regala esplosioni dionisiache ed estatiche di emozioni che si insinuano nelle viscere, e dalle viscere partono, per librarsi in cieli languidi e opalescenti che si stagliano tra i labirinti inestricabili del nostro mondo interiore più nascosto e sdrucciolevole.

Lo sguardo indugia e si perde nelle sue ipnotiche commistioni cromatiche, pervase di dolcezza e delicatezza, e ne viene irrimediabilmente rapito. I colori diventano spirali di armonia infinita che attraggono a sé le pupille per forgiare sguardi nuovi e inconsueti, cosparsi di leggerezza e lucentezza, dove i pensieri razionali si annullano, annegano, e lo spettatore diviene sensazione pura che si specchia nel lago infuocato della propria nuda essenza. Sul pentagramma dell’anima si snodano così sfumature che riempiono lo spirito di sinfonie gioiose, giocose e intense.

I quadri di Nadia Sponzilli sono danze rocambolesche e audaci tra i sentieri imperscrutabili dell’inconscio, in bilico tra equilibri evanescenti e diafani. Il senso della sua pittura parte dalla realtà immanente per trascenderla, per addentrarsi in universi visionari e onirici, e sfiorare il nucleo inafferrabile e intimo dell’essenza umana.

Il tema del femminile appare con discrezione e compostezza, e le donne dei suoi acquarelli sono sagome emblematiche, ambivalenti e ammiccanti, a volte abbozzate, che accennano appena, quasi con un profumo di pudore, a mostrare il proprio prezioso universo di bellezze ed enigmi.

Nelle opere di Nadia Sponzilli troviamo misteriose metamorfosi, repentini passaggi di angeli rilucenti, suggestioni di forme, giochi cromatici, intrecci di corpi ed emozioni, e l’elemento che appare costante in tutti i suoi quadri è l’estrema spontaneità dell’espressione pittorica.

Si percepisce che lo slancio che conduce l’artista a dipingere nasce dal profondo e non subisce distorsioni o mediazioni razionali. Si ha l’impressione, guardando i dipinti di Nadia, che l’anima si riversi e si specchi direttamente sulla carta o sulla tela, come se i colori fossero interiori prima ancora che esteriori. E l’opera non è solo catarsi, ma diviene soprattutto mezzo di comunicazioni tra sé e gli altri.

Chiara Manganelli

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