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lunedì 19 ottobre 2009

Laura Marenghi

Pronto, cuore amico!

C’era un tempo in cui i bambini della Terra e quelli di lontani pianeti potevano comunicare tra loro. Un infinito spazio li separava ma un piccolo elemento li accomunava: il loro cuore.

I bimbi della Terra ne avevano uno soltanto mentre quelli di un lontano pianeta di nome Belfe ne possedevano due.

Ma come potevano chiamarsi quando avevano bisogno gli uni degli altri? Semplice:bastava mettere in comunicazione col pensiero i loro cuori palpitanti e immediatamente una chiamata intergalattica partiva, vagava nell’etere e giungeva a destinazione.

Così se un bimbo della Terra chiamava un amico di Belfe il suo cuore iniziava a battere proprio così: TUU-TUU-TUU…ed ecco che in pochi istanti, a migliaia di anni luce, un bimbo di Belfe riceveva il segnale di quella chiamata e rispondeva con un TU TU- TU TU- TU TU…


Mattia, un bimbo che viveva in un’incantevole zona della Terra non sapeva che gli abitanti di Belfe avessero due cuori, così quando provava a chiamare un amico del lontano pianeta e sentiva: TU TU- TU TU-TU TU pensava che i cuori-telefono dei bimbi di Belfe fossero sempre occupati !

Mattia chiamava, chiamava instancabilmente ogni giorno; con gli occhi chiusi e il pensiero diretto verso quel pianeta se ne stava appoggiato alla finestra della sua cameretta e tentava invano di contattare un bimbo lassù.

A Belfe questa chiamata giungeva sempre ad un ragazzino di nome Zima.

Zima se ne stava all’ interno della sua dimora cosmica e non capiva perché un terrestre di nome Mattia continuasse a chiamarlo senza comunicargli mai nulla.

Un bel giorno accadde qualcosa sulla Terra e in tutto l’universo fu un gran fragore…Zima dal suo pianeta poteva vedere chi fosse Mattia e cosa succedesse su quel piccolo e coloratissimo pianeta, mentre Mattia, purtroppo, non poteva vedere nulla di Belfe. Così Zima si accorse che il suo amico terrestre era in pericolo. Immediatamente lo chiamò con i suoi cuori ma Mattia non rispondeva…

Zima era trepidante dall’agitazione e decise, seppur tra la preoccupazione di mamma Ulma e papà Idou, di scendere sulla Terra a vedere cosa fosse successo.

All’arrivo Zima non trovò il pianeta che si aspettava…gli uomini litigavano e lottavano tra loro e la Terra si ribellava per farli stare zitti…agitava le acque di mari e oceani, smuoveva le montagne, oscurava il sole e faceva borbottare i vulcani sotto i loro piedi.

Tra tutta quella confusione, però, Zima riuscì ugualmente a trovare il suo amico.

Era in un posto poco amato da ogni essere del creato, un luogo dove si curano le malattie, chiamato ospedale.

Era notte quando Zima arrivò. Dopo tanti tentativi, finalmente, in una stanzetta trovò il suo amico Mattia. Era steso sul suo lettino. Zima si avvicinò e vide accanto a lui un macchinario il cui suono gli ricordò intensamente le chiamate del suo amico terrestre!

Sono qui, Mattia! Mi hai chiamato e sono arrivato!”. Mattia aveva gli occhietti chiusi e non rispondeva ma Zima notò che il suono della sua chiamata non era veloce e squillante come sempre, ma lento e flebile più che mai, così appoggiò la mano sul cuore di Mattia e in un istante capì tutto…


La notte proseguì, finchè giunse una nuova alba. Mattia aprì i suoi occhietti assonnati e trovò accanto a sé la sua mamma che lo accarezzava. “Mamma!” le disse “stanotte ho fatto un sogno fantastico! Un amico di un posto molto molto lontano mi chiamava e finalmente riuscivamo a parlarci!” La mamma di Mattia gli sorrise e lo strinse forte a sé anche se quel sorriso era tradito dal suo sguardo preoccupato. Quel giorno, infatti, il suo bimbo avrebbe dovuto fare un’operazione molto importante e delicata per aggiustare il suo cuoricino un po’ ammaccato.

Nel momento in cui il dottore arrivò per visitare Mattia ecco che la sorpresa e lo stupore lasciarono tutti senza fiato. D’improvviso il cuore del bimbo aveva ripreso il suo vivace e vigoroso battito!

MIRACOLO!” gridò il dottore! “Il cuore di questo bambino è tornato a funzionare benissimo! Sembrerebbe un cuore nuovo!” disse scherzando il medico.

Dopo pochi giorni Mattia lasciò l’ospedale e tornò nella sua casa in campagna.

Appena entrato nella sua cameretta volle chiamare subito il suo amico di Belfe per raccontargli la magica avventura che gli era capitata sulla sua Terra.

Così si appoggiò al davanzale della sua finestra, chiuse gli occhi e dal suo cuore partì una limpida e squillante chiamata per Zima…


TUU-TUU-TUU-TUU…

Speriamo non sia occupato anche stavolta!” ripeteva tra sé e sé, come una preghiera, il piccolo Mattia.

Ma ecco che dall’altra parte gli giungeva una risposta…

Finalmente un segnale unico, limpido e chiaro, proprio uguale al suo: TUU-TUU-TUU…


Si sa, la generosità dei bambini, su qualsiasi pianeta dell’ universo, è inimitabile, e quella volta uno di questi bimbi fu capace di offrire a un amico un dono immenso: parte di sé stesso.

Finalmente un cuore della Terra comunicava con un cuore di Belfe, una splendida amicizia sbocciava e due bambini, seppur di due mondi tanto lontani quanto differenti, erano ora uguali e uniti per la vita…

Laura

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